Angela Alberto - 2010 - Una giornata nell'antica Roma by Angela Alberto

Angela Alberto - 2010 - Una giornata nell'antica Roma by Angela Alberto

autore:Angela Alberto
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Essays, History
ISBN: 9788852010101
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2010-10-06T22:00:00+00:00


Ore 11.10

Arrivo nel Foro romano

La gente si rimette in cammino, alla spicciolata. I piccoli gruppi che ci precedono confluiscono tutti sotto un arco monumentale, a tre fornici, voluto da Augusto. Sembrano quasi delle enormi bocche che inghiottono uno dopo l'altro i gruppetti di persone... è il nostro turno. A causa della ressa, che ci impedisce di vedere, non capiamo cosa ci sia oltre l'arco. Percepiamo solo, a ogni passo, un forte aumento della luminosità. Poi di colpo davanti a noi si apre la grande spianata del Foro romano. È una veduta straordinaria. Il suo colore è di un bianco abbagliante che si sposa magnificamente con l'azzurro del cielo. Di fronte a questa immensità ci sentiamo spaesati. Cerchiamo di raccogliere con gli occhi tutti i dettagli della piazza, ma è impossibile a causa delle persone che ci spintonano, alcune insultandoci. Questo, quindi, è il Foro di Roma. Come descriverlo? Il primo esempio che ci viene in mente è piazza San Marco a Venezia, con i lunghi porticati che fanno da cornice, le colonne in mezzo alla piazza con in cima le statue, i grandi edifici, la gente che l'attraversa... Ma le differenze sono tante. Innanzitutto non esistono ovviamente le cupole (come quelle della Basilica di San Marco). Al loro posto si vedono invece numerosi templi che si assiepano ai bordi della piazza. Sembra una fila di tante "fontane" di marmo bianco. Osservando l'estremità opposta del piazzale del Foro, lo spettacolo è ancora più maestoso. Si ha l'impressione di ammirare una colossale cascata pietrificata a più gradoni. I templi e gli edifici infatti si sovrappongono sul fianco del colle del Campidoglio, quasi cercassero di scalarlo in massa. L'effetto è quello di una cascata di Igugu congelata, che per uno strano gioco di prospettive (e significati) ha come punto di partenza i due templi simbolo di Roma in cima al Campidoglio: il tempio di Giunone a destra e quello di Giove a sinistra. Alla nostra sinistra c'è un confuso viavai di persone, sull'ampia scalinata di un tempio: è quello dei Dioscuri. Non c'è da stupirsene: è il luogo dove si fissano i tassi di scambio e ciò spiega l'andirivieni di cambiavalute e di "banchieri". Ma ci sono anche tanti "neopapà": è qui, infatti, che vengono registrati i nuovi nati. Si avvicina un ragazzo dall'aspetto sveglio. Capisce che siamo stranieri e ci chiede se abbiamo bisogno di un aiuto. Ci può offrire qualunque cosa, conosce buoni avvocati per un processo, luoghi dove dormire e mangiare, anche dove trovare "compagnia" a buon prezzo. Niente di tutto questo. Gli chiediamo solo di farci da guida per il Foro. Accetta subito. Ci avviamo nella piazza: camminiamo su una splendida lastricatura di travertino bianco che il calpestio ha reso lucidissima. Il ragazzo si ferma per mostrarci un'iscrizione di bronzo sulla quale passano in molti senza farci troppo caso: reca un nome, L. Naevius Surdinus, il pretore urbano che sotto Augusto realizzò questa bellissima pavimentazione. Cosa che pochi ricordano, dice, è che per tutto il periodo della Repubblica è qui che combattevano i gladiatori.



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